Centro Porsche Bergamo

Un nuovo viaggio per il Gruppo Eurocar Italia

Un nuovo concept che rivoluziona il classico concetto di Concessionaria da semplice punto vendita a vera e propria ‘destinazione’.

Il Centro Porsche Bergamo nei giorni scorsi ha aperto le porte ad appassionati e Clienti, presentando uno showroom completamente trasformato, un connubio perfetto tra motori e uno spazio da condividere.



A fare gli onori di casa Gianmaria Berziga Direttore Generale, Pietro Innocenti CEO di Porsche Italia e Matthias Moser CEO Eurocar Italia.

A supportare la realizzazione i colleghi di Porsche Holding tra cui Wilfried Aigner, che ha partecipato all’importante taglio del nastro per il  Gruppo Eurocar Italia.



Incastonate tra giochi di luci e performance artistiche le auto che hanno scritto la storia di Porsche e quelle che su quella storia si sono basate per scriverne il futuro.

Destination Porsche Bergamo si unisce al recentemente inaugurato Destination Porsche Torino, in un viaggio verso un futuro in cui lo showroom diventa uno spazio da vivere, in cui creare o rafforzare quel legame profondo e unico, inconfondibilmente Porsche.

Matthias Moser CEO Eurocar Italia in un recente post ha voluto sintetizzare le sue positive emozioni con queste parole:  “ E’ passata una settimana dall’inaugurazione della nuova Destination Porsche di Bergamo, che segue Destination Porsche Torino in questo nuovo format innovativo, ma sempre dall’anima Porsche.

Una splendida serata, passata in compagnia di Colleghi, amici e appassionati, che sono certo riempiranno questo showroom di passione, avventure e ricordi, legati ad un brand che da sempre ne è propulsore.



Un grande in bocca al lupo a tutto il team di Bergamo, che ha organizzato questo bellissimo evento, che guarda alla Concessionaria non solo come ambiente commerciale, ma come un luogo di incontro e condivisione.”

A nostra volta, siamo davvero felici di poter invitare il prossimo 2 aprile 2025 i nostri Top Dealers Italia in questa nuova splendida sede per un incontro che si prospetta particolarmente stimolante ed in perfetta simbiosi con la filosofia del Centro Porsche Bergamo e del Gruppo Eurocar Italia.

Il flop dell’auto elettrica: troppa pressione sui concessionari.

Il Presidente di Federauto, Massimo Artusi, lancia un preciso allarme.

Il settore automobilistico sta vivendo una fase di grande trasformazione, spinta dalle politiche europee per la decarbonizzazione e il Green Deal Automotive.
Tuttavia, questa transizione non è priva di difficoltà, ed i concessionari si trovano in prima linea nel fronteggiare le sfide derivanti dall’imposizione di un nuovo modello di mercato.
Massimo Artusi ha dichiarato «I concessionari di autoveicoli sono sottoposti ad una pressione eccessiva la cui origine è il Green Deal Automotive che, con tutti i limiti di una “decarbonizzazione” misurata al tubo di scarico (TTW), vincola i costruttori a produrre veicoli poco graditi dal nostro mercato »

La normativa europea, infatti, impone limiti stringenti alle emissioni di CO2, con pesanti sanzioni per i costruttori che non rispettano tali parametri.
Questo ha portato i produttori di automobili a concentrare gli sforzi sulla produzione di veicoli elettrici, anche se la domanda da parte del mercato resta limitata.
Artusi ha rimarcato che «la normativa europea in materia di Green Deal Automotive, prevedendo pesantissime multe per i costruttori fuori target nelle emissioni di CO2, induce i car-maker a forzare la fabbricazione di autoveicoli elettrici che il mercato non assorbe» .

Massimo Artusi Federauto © Francesco Vignali Photography

Un altro aspetto critico riguarda la distorsione dei dati sulle immatricolazioni di veicoli elettrici. Artusi ha denunciato che più della metà delle auto a batteria (EV) vengono immatricolate forzatamente dai concessionari, con pesanti conseguenze finanziarie legate alla gestione di uno stock invenduto.

 «I dati sulle immatricolazioni distorcono la realtà effettiva del mercato: più del 50% delle auto a batteria (EV) sono immatricolate, obtorto collo, dai concessionari con ingenti oneri finanziari di stock e di obsolescenza causata dal prolungato stop dell’invenduto» ricorda Federauto.

Guardando al futuro, Artusi ha segnalato che «I produttori finiranno per ridurre la produzione di vetture con motore a combustione, contingentando la vendita dei modelli che continuano ad essere i più richiesti dal mercato» ,

Infine, il presidente di Federauto ha espresso preoccupazione per alcune iniziative che mirano a disintermediare il tradizionale modello di vendita dei concessionari, a favore di un sistema basato sul contratto di agenzia.

«Si aggiungono alcune iniziative già avviate e alcune finora solo annunciate che mirano a disintermediare il modello di vendita tramite il contratto di concessione a favore di quello di agenzia» , ha osservato lo stesso Presidente di Federauto.

Polestar rivede il suo sistema distributivo in Italia con Agenti di gran qualità

L’espansione della gamma Polestar e le sfide distributive

Polestar, il marchio svedese di auto elettriche ad alte prestazioni, continua la sua rapida evoluzione con una gamma di modelli sempre più diversificata.
Dalla Polestar 2, una berlina elettrica di successo, alla Polestar 3 e 4, SUV di lusso che puntano a conquistare una fetta sempre più grande del mercato automobilistico globale.
Tuttavia, l’approccio iniziale del marchio, basato prevalentemente sulla vendita online e su soli due showroom fisici a Milano e Roma, si è rivelato insufficiente per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di diffusione in Italia.

Questo sistema di distribuzione, seppur innovativo e in linea con la crescente tendenza degli acquisti digitali, ha limitato la visibilità del marchio nel nostro Paese.
Con la concorrenza dei grandi marchi premium europei, come Mercedes, BMW e Audi, Polestar ha compreso che un cambiamento di strategia era necessario per consolidare la sua presenza e far conoscere meglio il proprio valore.
In un mercato competitivo come quello italiano, l’assenza di una rete capillare di distributori fisici è stata un ostacolo per un marchio giovane come Polestar, che punta tutto sulla sostenibilità e la qualità delle sue vetture elettriche.

L’importanza dei partner locali e l’inizio della collaborazione con i Top Dealers

Per far fronte a queste sfide, Polestar ha deciso di ampliare il proprio sistema distributivo affidandosi a partner locali di grande esperienza e reputazione.
In questo contesto, sono stati firmati i primi accordi di agenzia  con due dei maggiori concessionari italiani, il Gruppo Autoclub e Gino, entrambi già noti per essere tra i principali rivenditori del marchio Volvo in Italia.

Questa mossa rappresenta una svolta per Polestar, che si affida alla solida rete di distribuzione e al know-how di questi Top Dealers per accelerare la diffusione del marchio nel Paese.

L’utilizzo di questi dealer come “agenti” permette a Polestar di mantenere il controllo diretto sulle vendite e sull’esperienza del cliente, pur sfruttando l’infrastruttura consolidata e la presenza territoriale di partner fidati.
Gruppo Autoclub e Gino non sono solo due dei migliori concessionari Volvo, ma rappresentano punti di riferimento per l’intero settore automobilistico di lusso in Italia, con una clientela affezionata e un servizio clienti di alto livello.
Questa combinazione tra vendita diretta online e supporto di distributori fisici qualificati potrebbe essere la chiave per portare Polestar a competere più efficacemente con i grandi marchi già affermati.

Il futuro di Polestar in Italia: nuovi accordi e una rete in espansione

Con l’ingresso di questi nuovi partner, è facile prevedere un’espansione della rete distributiva di Polestar su tutto il territorio italiano.
Il marchio ha ora la possibilità di farsi conoscere non solo nelle grandi città come Milano e Roma, ma anche in altre aree strategiche, grazie alla capillarità offerta da concessionari esperti come Autoclub e Gino.
Questo rappresenta un passo fondamentale per far crescere la fiducia dei consumatori e aumentare la consapevolezza del marchio, che fino ad ora è stata penalizzata dalla mancanza di referenti fisici ben radicati sul territorio.

L’espansione della rete di concessionari, seppur mantenendo la vendita online come fulcro dell’esperienza d’acquisto, segna una nuova fase per Polestar.
La necessità di avere punti di contatto fisici con il cliente è emersa chiaramente anche dai casi di successo di altri brand automobilistici che, pur avendo puntato sul digitale, hanno capito l’importanza di avere una presenza fisica forte e riconoscibile.
Nei prossimi mesi, è lecito aspettarsi che la lista di partner locali di Polestar si allunghi, rafforzando ulteriormente la presenza del marchio nel Paese e ponendo le basi per un futuro in cui la mobilità sostenibile diventerà sempre più accessibile.

L’Italia rappresenta un mercato chiave per Polestar, e con queste nuove alleanze, la casa automobilistica elettrica sembra pronta a superare le sfide iniziali, aprendo la strada a una crescita solida e sostenibile.
Restiamo in attesa delle prossime mosse del brand, convinti che nuovi accordi e collaborazioni non tarderanno ad arrivare, contribuendo a rendere Polestar un nome sempre più familiare nel panorama delle auto di lusso elettriche in Italia.

BYD Italia: nuova guida con Alessandro Grosso e accordo Arval

Alessandro Grosso alla guida di BYD Italia

BYD, azienda leader mondiale nel settore delle auto a nuova energia e delle batterie, ha recentemente annunciato la nomina di Alessandro Grosso come Country Manager per il mercato italiano delle autovetture.
Questa mossa strategica rappresenta un passo importante per BYD, che mira a consolidare la sua presenza in uno dei mercati automobilistici più dinamici d’Europa.

Alessandro Grosso prende il timone da Gianmaria Adamo altrettanto giovane e dinamico manager che annuncerà presto la sua nuova collocazione aprendo un serie di novità ai vertici dei Brand automobiistici favorite anche da numerose nuove ed importanti new entry che richiedono Top Manager di spessore.
In tal senso si può interpretare la stessa promozione di Giuseppe Bitti a Presidente e CEO per blindarlo dopo che pochi giorni prima con la stessa nominata era giunto in Hyundai Italia Francesco Calcara…   Tutti ottimi protagonisti del settore che necessità di capitani coraggiosi in una fase di mercato particolarmente complessa e ricca di opportunità ma anche rischi come dimostrano i problemi di diversi marchi tradizionali…

Grosso vanta un’esperienza consolidata nel settore automobilistico, con oltre un decennio di ruoli di leadership in aziende come Fiat Chrysler e Stellantis.
La sua carriera è caratterizzata da una profonda competenza nelle vendite, nel B2B e nella gestione delle operazioni aziendali.
Nel 2023, la sua figura è stata premiata con il riconoscimento di “European Automotive Rising Star“, confermando il suo status di leader innovativo.

In merito alla sua nomina, Stella Li, Executive Vice President di BYD, ha dichiarato:

“La nomina di Alessandro Grosso a Country Manager di BYD Italia segna un passo importante nella nostra strategia di crescita in questo mercato chiave. Il suo ampio background nell’industria automobilistica, insieme alla sua visione innovativa, sarà essenziale per rafforzare il ruolo di BYD come leader della mobilità sostenibile in Italia.”

Dal canto suo, Alessandro Grosso ha sottolineato:

“Sono onorato di guidare BYD nel mercato italiano. Porterò la mia esperienza e il mio entusiasmo in tutte le aree di attività dell’azienda, supportato da un team eccezionale di professionisti altamente qualificati. Le auto BYD sono all’avanguardia per tecnologia, design e piacere di guida.”

 L’importanza del mercato italiano per BYD

L’Italia è un mercato di fondamentale importanza per BYD, non solo per il suo storico legame con l’industria automobilistica, ma anche per il crescente interesse verso veicoli a nuova energia e soluzioni sostenibili.
L’obiettivo dell’azienda è chiaro: accelerare la transizione verso la mobilità elettrica, offrendo al mercato italiano una gamma di auto innovative e rispettose dell’ambiente.

In un contesto in cui il cambiamento climatico e la riduzione delle emissioni sono sempre più al centro delle politiche europee, BYD si propone come protagonista di questa trasformazione.
Con la nomina di Grosso, l’azienda punta a sfruttare la sua conoscenza approfondita del mercato locale per rafforzare la propria posizione e offrire soluzioni che incontrino le esigenze dei consumatori italiani.

“L’Italia sta accelerando la transizione verso una mobilità sostenibile, creando un notevole potenziale di mercato per le soluzioni innovative di BYD,” ha aggiunto Stella Li. “Siamo pronti a supportare questo cambiamento con la nostra esperienza e tecnologia avanzata.”

 BYD Renting: la collaborazione con Arval Italia

Una delle novità più significative per BYD Italia è rappresentata dalla recente collaborazione con Arval Italia, società specializzata nel noleggio a lungo termine e parte del Gruppo BNP Paribas.
Questo accordo ha portato alla creazione di “BYD Renting”, una nuova formula di noleggio a lungo termine pensata per privati e aziende.

L’obiettivo di BYD Renting è rendere più accessibile la gamma di veicoli BYD a una vasta clientela, che potrà usufruire di un servizio di noleggio flessibile e completo, senza le preoccupazioni legate alla proprietà di un’auto.
La gamma di modelli offerti comprende vetture 100% elettriche e ibride plug-in, come la nuova Seal U DM-i, che rappresenta una delle soluzioni più innovative nel panorama automobilistico europeo.

La collaborazione con Arval consente di offrire soluzioni di mobilità avanzata e sostenibile a un numero sempre maggiore di clienti, sia privati che aziendali.
Con BYD Renting, la casa vuole rendere la mobilità elettrica più accessibile e flessibile, accompagnando il cliente in ogni fase della transizione verso un futuro più sostenibile.

Un servizio innovativo e su misura per il mercato italiano

Il servizio BYD Renting offre numerosi vantaggi sia per i privati che per le aziende.
Attraverso la rete di concessionari BYD in Italia, i clienti potranno scegliere tra diverse soluzioni di noleggio a lungo termine, con durate che variano dai 25 ai 60 mesi.
Questo tipo di servizio permette di utilizzare un veicolo BYD senza doversi preoccupare di acquisto, manutenzione o svalutazione, concentrandosi esclusivamente sull’esperienza di guida.

Oltre ai vantaggi economici e pratici, BYD Renting si inserisce perfettamente nella strategia di BYD di promuovere la sostenibilità e la riduzione delle emissioni.
Grazie alla collaborazione con Arval, BYD può contare su un partner esperto e affidabile, con una lunga tradizione nel settore della mobilità.

Grazie a BYD Renting, il brand è in grado di rispondere alle diverse esigenze dei nostri clienti, proponendo soluzioni personalizzate che consentono di sfruttare al meglio le tecnologie all’avanguardia dei veicoli.
È una formula che guarda al futuro, offrendo flessibilità e convenienza.

Le prospettive future di BYD Italia

Con la nomina di Alessandro Grosso e la partnership con Arval Italia, BYD è pronta a giocare un ruolo sempre più centrale nel panorama della mobilità sostenibile in Italia.
La strategia di espansione dell’azienda prevede anche l’apertura di nuovi showroom sul territorio nazionale, con l’obiettivo di raddoppiare la propria rete entro la fine dell’anno, dimostrando quanto sia importante la figura dell’imprenditori del settore distributivo e dei Top Dealers Italia in particolare ricordando che grandi gruppi selezionati dalla redazione di Infomotori sono rappresentanti Byd come AUTOTORINO, COMER SUD, GRUPPO BARCHETTI,GRUPPO INTERGEA e LEONORI.

Il futuro di BYD Italia sembra essere proiettato verso una crescita significativa, supportata da una gamma di veicoli all’avanguardia e da un modello di business flessibile, che combina la vendita tradizionale con soluzioni di noleggio innovative. In questo contesto, la leadership di Alessandro Grosso sarà cruciale per guidare l’azienda verso il successo, promuovendo una visione di mobilità sempre più sostenibile e accessibile.

“Con il nostro impegno verso la sostenibilità e l’innovazione, siamo pronti a guidare il mercato italiano verso una nuova era della mobilità,” ha concluso Grosso.