Penske Automotive Italy, nuova stella Ferrari a Modena

Un passaggio storico nella Motor Valley
Dal 1° luglio 2025, Penske Automotive Group Italy diventa ufficialmente il nuovo partner per la vendita e l’assistenza Ferrari a Modena, cuore pulsante della Motor Valley italiana. Il subentro segna la conclusione di oltre undici anni di rappresentanza del marchio da parte di Ineco Auto Modena, che ha deciso di cedere le proprie attività operative a un gruppo leader a livello mondiale. Con questa operazione, lo showroom e il centro assistenza di Via Emilia Est 1319 continueranno a essere un punto di riferimento per tutti gli appassionati del Cavallino Rampante, puntando ancora di più su qualità, innovazione ed esclusività.

Eccellenza internazionale al servizio di Modena
Penske Automotive Group, già partner Ferrari in Stati Uniti, Giappone, Germania e Regno Unito, è noto per l’attenzione maniacale al cliente e per l’esperienza consolidata nel segmento automotive luxury. «La rete ufficiale dei concessionari Ferrari accompagna clienti e prospect in ogni fase del loro percorso con la Casa di Maranello, con l’obiettivo di offrire un’esperienza unica e la massima soddisfazione. Con Penske Automotive Group Italy accogliamo un partner di comprovata esperienza internazionale e grande passione per il nostro marchio, garantendo una transizione fluida e continuità d’eccellenza a Modena», afferma Michele Comelli, Head of Ferrari South Europe. La nuova Ferrari Modena conferma così la volontà di consolidare e innovare la presenza del brand, restando fedele ai valori di performance, stile e esclusività.

Una rete di brand e servizi senza paragoni
Penske Automotive Group Italy, nato nel 2012 dalla joint venture tra Penske Automotive Group e le famiglie Vanti-Mantellini, è oggi il principale dealer italiano nel segmento Premium e Luxury, con 25 sedi tra Emilia-Romagna e Lombardia. Oltre a Ferrari, rappresenta marchi come BMW, MINI, Audi, Jaguar, Land Rover, Lamborghini, Maserati, Mercedes-Benz, Porsche e Volvo, contando circa 800 collaboratori altamente qualificati. Questa nuova acquisizione non solo rafforza la posizione di Penske in Italia, ma testimonia la fiducia di Ferrari nel gruppo, già riconosciuto a livello internazionale per la qualità gestionale e il servizio offerto.

Leadership e visione per un futuro brillante
Alla guida di Penske Automotive Italy ci sono figure di spicco come il Managing Director Elena Alberti, recentemente selezionata tra i 27 People Top Dealers Italia, e il CEO Andrea Mantellini, che insieme dirigono con abilità una struttura ormai divenuta un modello nel panorama automobilistico italiano. Penske Automobili Italia è stato logicamente riconfermato anche per il 2026 tra i 101 Top Dealers Italia, grazie alle indubbie qualità gestionali e all’attenzione costante al cliente. Il nuovo corso di Ferrari Modena segna un capitolo importante nella storia dell’automotive italiano, pronto a conquistare nuovi traguardi sotto l’emblema dell’eccellenza.

Auto nuove a picco: incentivi flop e un mercato in crisi. Artusi (Federauto)

Giugno nero per le immatricolazioni

Il mercato auto italiano crolla: giugno 2025 chiude con 132.191 immatricolazioni, contro le 160.120 di un anno fa, registrando un drammatico -17,4%. A sottolinearlo è Massimo Artusi, Presidente di Federauto, sempre lucido e attento osservatore: «La pesante flessione delle immatricolazioni di auto nuove a giugno è certamente ascrivibile a una fase non brillante del mercato. Negli ultimi tre giorni sono stati prodotti quasi il 43% delle immatricolazioni totali e non certo per una corsa agli acquisti, ma per svuotare stock e chiudere obiettivi». Numeri che mettono in allarme l’intero settore e che indicano un segnale preoccupante per la tenuta dei concessionari.

Privati in fuga e stock in crescita

I dati mostrano come i clienti privati, vero zoccolo duro del mercato, siano sempre più lontani dalle concessionarie: -29,17% a giugno e -9,48% nel primo semestre. Secondo Artusi: «La forte flessione delle immatricolazioni da parte dei privati, che ricordo essere il mercato di riferimento dei concessionari, ci porta a esprimere preoccupazione. Le concessionarie si trovano a operare con volumi virtuali, stock che crescono e prezzi che risultano sempre meno sostenibili per il cliente medio, che sempre più spesso si rifugia nell’usato». Il fenomeno delle auto invendute rischia di mettere in crisi la liquidità e la sostenibilità dei dealer, già provati da margini ridotti e incentivi inefficaci.

Massimo Artusi Federauto © Francesco Vignali Photography

Aziende frenate dai fringe benefit

Un altro elemento critico riguarda il canale delle aziende. Mentre il noleggio cresce (+9,26% a giugno), le immatricolazioni aziendali subiscono un freno netto. «Va dedicata una riflessione importante agli acquisti da parte delle imprese che rifiutano la nuova normativa sui fringe benefit, il cui effetto è stato quello di comprimere il mercato, senza effetti significativi sugli acquisti di auto elettriche», evidenzia Artusi. La nuova fiscalità, invece di spingere le aziende verso la transizione elettrica, ha frenato gli ordini, creando incertezza e penalizzando un segmento fondamentale per il rinnovo del parco circolante.

Alimentazioni in difficoltà e futuro incerto

Non va meglio alle alimentazioni tradizionali: benzina -26,6%, diesel -34,6% solo a giugno. Anche l’elettrico subisce un tonfo clamoroso: -40%. Unica nota positiva, l’ibrido plug-in, che cresce del +42,9% e raggiunge il 6% di quota mercato. Ma non basta. Artusi lancia un appello diretto al Governo: «Ci auguriamo che il Governo intervenga al più presto, rivisitando tutta la normativa sulla fiscalità delle auto aziendali. Nel frattempo, il parco circolante italiano invecchia sempre di più, mentre il cliente medio rinuncia a cambiare auto». Con un parco circolante tra i più vecchi d’Europa, il rischio per l’Italia è di perdere competitività, sicurezza e sostenibilità ambientale.
Negli ultimi tre giorni di giugno è stato immatricolato il 42,91% del totale mercato, segno evidente di un mercato drogato e spinto solo da logiche di fine trimestre. Un dato che deve far riflettere e spingere a un intervento immediato e strutturale.

Leasys One: il nuovo flagship store che rivoluziona il noleggio a lungo termine

Un’esperienza su misura per ogni cliente

Leasys inaugura in Campania il primo Leasys One, un vero e proprio flagship store che segna l’inizio di una nuova era per il noleggio a lungo termine. Qui il cliente può vivere un’esperienza completamente personalizzata: dalla scelta dell’auto alla gestione del contratto, fino alla riconsegna. “L’apertura del primo Leasys One rappresenta un passo fondamentale nel nostro percorso di crescita e innovazione”, ha dichiarato Andrea Pertica, General Manager di Leasys Italia. L’obiettivo è mettere il cliente davvero al centro, offrendo consulenze su misura e un servizio sempre attento e professionale.

Andrea Pertica, General Manager di Leasys Italia

Tutti i servizi in un unico spazio

Il nuovo Leasys One non è solo un punto vendita: è un ecosistema completo. I clienti possono ricevere assistenza su tutte le fasi del noleggio, gestire pratiche burocratiche, ritirare e restituire il veicolo e ricevere supporto post-vendita, il tutto in un ambiente moderno e accogliente. Questo approccio innovativo consente a Leasys di creare un rapporto più diretto e trasparente con chi sceglie il noleggio a lungo termine. Il progetto fa parte di un piano di espansione che porterà nuovi flagship store in tutta Italia entro la fine dell’anno, consolidando la presenza sul territorio.

Un brand sempre più riconoscibile

Leasys punta a diventare sinonimo di mobilità smart e senza pensieri. Con oltre 3.200 punti fisici in Italia, la rete è stata riorganizzata per offrire una customer experience coerente e distintiva. I Leasys One, infatti, integrano la vendita, l’assistenza e la consulenza in un unico spazio fisico e digitale, permettendo al cliente di vivere un’esperienza omnicanale fluida e semplice. “Siamo entusiasti di rafforzare la nostra presenza sul territorio con un flagship point che riflette i valori e l’identità del nostro brand”, ha aggiunto Pertica. Una mossa strategica per consolidare il legame con i clienti e rendere ogni visita un momento davvero memorabile.

 “Auto usate: un tesoro da 635 miliardi… ma pieno di trappole”

Un mercato enorme, ma fragile: frodi, chilometraggi truccati e danni nascosti minano la fiducia nel mercato europeo
Il valore del mercato europeo delle auto usate ha raggiunto i 635 miliardi di euro nel 20241, ma dietro questa cifra da capogiro si cela un rischio crescente: le frodi. Secondo un’indagine di una società specializzata in dati automotive2, il 4,9% delle vetture vendute presenta chilometraggio alterato, mentre il 40% ha danni pregressi non dichiarati. Le perdite annuali per l’economia europea oscillano tra i 5,3 e gli 8,77 miliardi di euro, secondo uno studio del Parlamento Europeo del 20183. Ma non si tratta solo di soldi: a rischio è anche la sicurezza stradale. Le auto “truccate” possono nascondere difetti strutturali che compromettono la guida. In un mercato tanto vasto quanto opaco, la fiducia diventa merce rara.

Dati auto: privacy sì, ma con buon senso
Uno degli ostacoli più insidiosi alla trasparenza è la gestione della privacy. Le normative UE proteggono giustamente i dati personali, ma spesso ostacolano la condivisione di informazioni fondamentali per identificare veicoli a rischio. “Serve un equilibrio tra tutela della privacy e accesso responsabile ai dati”, afferma il CEO della società specializzata in dati automotive. Secondo lui, la storia dell’auto dovrebbe seguire il veicolo, anche quando cambia proprietario, per tutelare il consumatore. Oggi, invece, troppi registri sono cartacei, non digitalizzati, o addirittura non accessibili agli operatori esterni. In questo contesto, chi agisce onestamente viene penalizzato, mentre i truffatori operano indisturbati, sfruttando le zone d’ombra burocratiche

Auto esportate, dati spariti: così si alimentano le truffe
Un altro punto critico riguarda le auto esportate tra Stati membri dell’UE. Anche se l’Europa dispone del sistema EUCARIS, i Paesi non sempre condividono dati su chilometraggio, danni e proprietari precedenti. È il caso della Germania, maggiore esportatore europeo con quasi 2 milioni di auto inviate all’estero ogni anno. Qui, ma anche in Belgio e Paesi Bassi, i dati interni sono ben gestiti, ma non vengono trasmessi all’estero per via di limiti legati alla privacy. Il paradosso? I Paesi dell’Est Europa, principali importatori, ricevono veicoli senza storia documentata. Anche l’Italia risulta tra i meno collaborativi sul fronte dei dati. Così, chi acquista un’auto usata da un altro Stato spesso lo fa… alla cieca.

C’è chi ce l’ha fatta: il modello nordico
Fortunatamente, esistono esempi virtuosi. In Svezia e Finlandia, i dati sui veicoli sono facilmente accessibili ai cittadini: dal chilometraggio alle revisioni, tutto è consultabile online. Anche il Regno Unito, fuori dall’UE ma all’avanguardia in trasparenza, consente a chiunque di verificare lo stato di un’auto con un semplice click. Questi modelli dimostrano che è possibile tutelare la privacy senza sacrificare la trasparenza. L’UE, per combattere efficacemente le frodi nel settore dell’usato, dovrebbe ispirarsi a questi esempi, istituendo un sistema unificato che consenta a ogni cittadino europeo di sapere davvero cosa sta comprando. Come conclude il CEO della società di analisi: “La domanda da farsi è: vogliamo proteggere frodi o proteggere le persone?”

Fonti

  1. Global Market Insights – Europe Used Cars Market
  2. [Transparency Index 2024 – dati aggregati da una società specializzata in automotive]
  3. Odometer manipulation in motor vehicles in the EU – European Parliament, 2018

L’usato è re: i dealer italiani puntano su aste B2B e team specializzati

L’usato diventa strategico

Il mercato dell’auto usata è ormai il cuore pulsante delle concessionarie italiane. Secondo lo studio condotto da AUTO1.com insieme a Quintegia, il 78% dei dealer considera l’usato “altamente strategico” per la propria attività. Una conferma che riguarda sia i grandi gruppi sia le realtà più piccole, unite dalla consapevolezza che il comparto dell’usato non è più una semplice appendice, ma un motore di margini e volumi. Tuttavia, emerge un paradosso: solo un concessionario su tre dispone di un team dedicato, evidenziando un gap tra visione strategica e organizzazione interna. “Lo scenario attuale e l’evoluzione del business automotive attribuiscono all’usato un ruolo sempre più centrale”, afferma Guglielmo Zangoni di Quintegia.

Aste B2B in forte ascesa

Nel 2024, il 64% dei dealer ha utilizzato almeno un’asta B2B per l’acquisto attivo di veicoli, segno di una digitalizzazione sempre più spinta. Accanto alle modalità offline, le aste online per auto singole (39%) e pacchetti di auto (30%) stanno guadagnando terreno. L’asta B2B rappresenta un canale fondamentale per garantire rapidità, varietà di prodotto e prezzi competitivi. “L’utilizzo delle aste B2B rappresenta una leva fondamentale per rispondere alle nuove sfide del mercato e aumentare la competitività”, sottolinea Andrea Lovato, Sales & Remarketing Director Italy di AUTO1 Group. I dealer sfruttano queste piattaforme per rifornirsi in modo più efficiente e ampliare l’offerta verso il cliente finale, rispondendo così alle nuove esigenze del mercato.

Andrea Lovato, Sales & Remarketing Director Italy di AUTO1 Group

Canali di approvvigionamento sempre più variegati

Le concessionarie non si limitano più a un solo canale: il 74% preferisce il remarketing degli OEM, il 68% si affida a società di leasing e noleggio, mentre una parte significativa acquista da dealer ufficiali o altri rivenditori. Interessante il dato relativo all’approvvigionamento dall’estero: un dealer su due utilizza canali B2B esteri, puntando su remarketing OEM (22%), altri rivenditori (24%) e concessionari esteri (18%). Nonostante la forte presenza del canale offline (57%), le aste estere online raggiungono già il 43%. “I dealer possono contare su rapidità, sicurezza e una vasta rete europea di partner per ottimizzare il proprio business”, aggiunge Lovato. Questa diversificazione conferma quanto la flessibilità sia oggi un fattore decisivo per competere.

Organizzazione interna e focus sul futuro

Solo il 33% dei dealer italiani dispone di un team specifico dedicato all’usato, un dato che rivela margini di crescita importanti. Il responsabile usato è la figura centrale per la vendita B2B nel 61% dei casi e per l’acquisto attivo nel 47%, seguito dal titolare e dal responsabile commerciale. I principali KPI monitorati riguardano la rotazione dello stock (82%), il margine lordo (61%) e la revisione dei prezzi (42%). In prospettiva, i dealer puntano a rafforzare l’organizzazione interna (72%) e la comunicazione (65%), potenziando anche l’usato certificato (52%) e i centri di ricondizionamento (41%). “Questa ricerca conferma come il settore dell’usato sia sempre più centrale per la crescita delle concessionarie italiane”, conclude Lovato. L’usato non è più solo una leva commerciale, ma il vero re del mercato automotive italiano, capace di guidare la redditività e rafforzare la relazione con il cliente finale.

Birindelli Auto è ufficialmente un Great Place To Work!

Un riconoscimento che parla di squadra
“Con grande orgoglio annunciamo che Birindelli Auto ha ottenuto la certificazione Great Place To Work Italia” – così si legge nel post ufficiale pubblicato su LinkedIn dall’azienda, che ha voluto condividere con la sua community questo importante traguardo. Un risultato che premia la cultura aziendale di Birindelli Auto, da sempre orientata al benessere delle persone e alla qualità dell’ambiente di lavoro. “Un riconoscimento che premia l’impegno quotidiano nel costruire un ambiente di lavoro fondato sulla fiducia, sul rispetto e sulla collaborazione.”

Top Dealers… anche per i dipendenti!
Già selezionata tra i TOP DEALERS ITALIA 2026, Birindelli Auto conferma di essere un’eccellenza non solo nella distribuzione automobilistica, ma anche nella gestione delle risorse umane. “Questo traguardo è solo l’inizio di un percorso di crescita che vogliamo continuare a costruire insieme alle nostre persone. Grazie a tutti i nostri collaboratori per aver reso possibile questo risultato!” Un messaggio forte e chiaro: il successo parte dalle persone. E da Birindelli Auto, si lavora (bene) tutti insieme.

Due ruote, mille emozioni: Autovittani lancia Motovittani!

Un nuovo capitolo su due ruote
Con l’inaugurazione dello showroom Motovittani, il Gruppo Autovittani conferma il proprio spirito innovativo e la voglia di crescere, non solo nel mondo dell’auto ma anche in quello delle moto. L’evento, animato da una partecipazione calorosa e appassionata, ha sancito la nascita di una nuova avventura all’insegna della velocità, del design e dell’adrenalina. Non è un caso che Autovittani sia stata nuovamente selezionata come TOP DEALERS ITALIA 2026, un riconoscimento riservato a chi sa interpretare e anticipare le tendenze della mobilità, anche quando questa si muove… su due ruote.

Capirossi, brindisi e passione
“Tra motori, brindisi e sorrisi, abbiamo acceso insieme una nuova avventura”, ha commentato il team Autovittani, ringraziando tutti i partecipanti e in particolare Loris Capirossi, ospite d’onore della serata. La sua presenza ha dato un tocco speciale all’evento, trasmettendo energia e passione a tutti gli ospiti. Emozioni vere, condivise con una community affezionata che ha risposto con entusiasmo a questo nuovo progetto. Motovittani non è solo uno showroom, è una promessa: quella di offrire esperienze, modelli esclusivi e tanta competenza per chi vive le due ruote come uno stile di vita. E il viaggio, come dicono loro, è appena cominciato!

KGM parte da Bari: Picca Automobili riceve la prima Tivoli firmata ATflow!

Grande entusiasmo a Bari per la prima immatricolazione italiana di una vettura KGM targata ATflow, società distributrice per l’Italia dei brand INEOS, KG Mobility e Xpeng, controllata al 100% dal Gruppo Autotorino. La protagonista di questo debutto è stata una Tivoli, consegnata dal Gruppo Picca Automobili, Concessionario ufficiale KGM per la Puglia e realtà riconfermata tra i TOP DEALERS ITALIA 2026. A sottolineare l’importanza dell’evento è stato Luca Ronconi, Direttore Generale di ATflow, che ha partecipato personalmente alla consegna dichiarando: “Siamo stati a Bari, dal concessionario KGM Gruppo Picca Automobili, per la consegna della prima KGM immatricolata in Italia da ATflow: una Tivoli.”

Due Top Dealers, un’unica visione
L’evento ha rappresentato molto più di una semplice consegna: è stato il simbolo di un progetto che prende forma, frutto della sinergia tra due delle realtà più dinamiche del panorama automotive italiano. “Un momento speciale, perché vedere il nostro lavoro tradursi in qualcosa di reale – un’auto su strada, un cliente soddisfatto – dà sempre un senso diverso a tutto quello che c’è dietro”, ha aggiunto Ronconi con soddisfazione. Il Gruppo Picca, solido punto di riferimento nel Sud Italia, e Autotorino, leader riconosciuto a livello nazionale, dimostrano che collaborazione, visione e radicamento sul territorio sono la chiave per guidare la nuova mobilità. La strada è aperta… e parte da Bari!

Auto a rate? Secondo Altroconsumo c’è ancora troppa confusione…!

Finanziamento auto: secondo Altroconsumo mancano trasparenza e chiarezza

Altroconsumo ha condotto un’indagine tra marzo e aprile 2025, visitando 90 concessionarie in 9 città italiane, per valutare come venga proposta la formula di acquisto a rate. L’associazione riferisce che nell’84% dei casi le informazioni su Tan, Taeg, maxi-rata o polizze sarebbero risultate incomplete o poco chiare. Solo nel 16% delle visite, è stato consegnato il modulo Secci, obbligatorio per legge, che dovrebbe rendere più comprensibili e confrontabili le condizioni del prestito. Una nota positiva viene attribuita ad Audi, che in 6 casi su 9 ha fornito il modulo correttamente. Tuttavia, il tono dell’inchiesta appare piuttosto severo, con una generalizzazione che non distingue le tante realtà professionali da quelle eventualmente meno preparate.

Finanziare costa di più: giusto, ma è la norma

Altroconsumo sottolinea che pagare a rate può costare tra il 13% e il 26% in più rispetto al pagamento in contanti. Un dato corretto, ma che non stupisce: come per mutui, elettrodomestici o viaggi, ogni finanziamento ha dei costi aggiuntivi legati al servizio, al rischio e al personale. È quindi normale che il prezzo finale sia più alto. Piuttosto che una condanna di principio, forse sarebbe stato più utile aiutare i consumatori a comprendere meglio cosa chiedere e quali parametri confrontare, senza alimentare la diffidenza verso una pratica che, nell’83% dei casi in Italia, accompagna l’acquisto di un’auto. Inoltre, Top Dealers Italia, che visita regolarmente i saloni delle migliori realtà italiane, conferma che molti concessionari spiegano chiaramente ogni voce e offrono simulazioni ben dettagliate.

Polizze accessorie: vendute come valore, ma servono spiegazioni

Altroconsumo evidenzia come in metà dei casi il finanziamento includa pacchetti assicurativi aggiuntivi, come furto, incendio o manutenzione, proposti come “servizi premium”. L’associazione critica il fatto che solo in due concessionarie su 90 sia stata fornita documentazione utile per valutarli. Tuttavia, è bene ricordare che le polizze facoltative sono spesso uno strumento utile per tutelare il cliente, e andrebbero giudicate caso per caso. Più che colpevolizzare l’abbinamento, sarebbe stato opportuno richiamare alla responsabilità comunicativa, ricordando che l’informazione chiara e trasparente è anche una leva competitiva per i dealer più strutturati, come quelli selezionati da Top Dealers Italia.

Il finanziamento? Oggi è parte integrante del modello di business

Altroconsumo riporta le parole di un venditore milanese che spiega come oggi la redditività delle concessionarie passi più dai servizi che dalla sola vendita auto: “Oggi si vende la metà di dieci anni fa, quindi il concessionario non guadagna tanto sull’auto, ma sui servizi che ci abbina: manutenzione, finanziamento e assicurazione”. Una dichiarazione sincera che conferma una trasformazione del settore. Ma questo non significa che i clienti siano ingannati: significa piuttosto che è cambiato il modo in cui il valore viene distribuito. In questo contesto, serve più educazione finanziaria, non una demonizzazione del modello. E chi visita regolarmente i saloni – come fa il team di Top Dealers Italia – sa bene che molti dealer spiegano con cura ogni passaggio, cercando davvero di guidare il cliente verso la soluzione più adatta, tanto da essere più spesso definiti dei Consulenti di mobilità a 360 gradi!

Motori e cervelli accesi! Intergea premia i talenti STEM

Premiati tre giovani talenti STEM a Torino

Formazione, inclusione e territorio: sono queste le parole chiave dell’iniziativa che ha visto il Gruppo Intergea (casualmente Top Dealers Italia 2026) premiare tre brillanti studenti del Politecnico e dell’Università degli Studi di Torino con borse di studio da 3.000 euro ciascuna. L’occasione è stata il concorso “STart STem”, promosso dall’Unione Industriali Torino, volto a sostenere gli studenti iscritti al primo anno delle lauree magistrali in ambito scientifico-tecnologico. Due borse su tre sono state riservate a studentesse, per incentivare la presenza femminile in discipline dove il divario di genere è ancora marcato. I vincitori? Chiara Iorio, Chiara Maretto e Marco Pavanati, tutti laureati triennali con il massimo dei voti.

Formazione e inclusione: il valore aggiunto di Intergea

Il sostegno di Intergea va ben oltre il contributo economico. “Questa iniziativa nasce dalla consapevolezza dell’importanza della formazione universitaria”, ha spiegato Alberto Di Tanno, presidente del Gruppo. “Per noi investire sui giovani significa costruire il futuro e creare un sistema virtuoso che generi opportunità e valore per il territorio. È un approccio che riflette la nostra visione imprenditoriale: puntare sulle persone e sulle loro potenzialità”. E infatti, come parte dell’accordo, i tre vincitori si sono impegnati a svolgere tutoraggio in matematica per studenti delle scuole medie, restituendo così valore alla comunità e stimolando nuove vocazioni.


Una cultura dell’innovazione che parte dal territorio Con il suo sostegno a “STart STem”, Intergea dimostra che un grande gruppo industriale può (e deve) essere anche un motore sociale. Promuovere istruzione, innovazione e inclusione non è solo una scelta etica, ma una strategia di crescita sostenibile. La sede a Borgaro Torinese, i 169 punti vendita in tutta Italia e le oltre 74.000 auto vendute l’anno raccontano il successo di un gruppo che non dimentica le proprie radici. Con quasi 2 miliardi di ricavi e più di 1.000 collaboratori, Intergea continua a investire sulle persone, mettendo al centro il capitale umano come chiave per costruire un futuro competitivo, equo e condiviso