“Woman’s Got Talent Award”: l’eccellenza ha occhi femminili!

Quando talento e visione fanno squadra, anche l’automotive parla sempre più al femminile. Lo ha dimostrato con forza il “Woman’s Got Talent Award”, iniziativa promossa da MAWDY e MAWDY SERVICES durante l’Automotive Dealer Day 2025. Una cerimonia emozionante che ha premiato quattro professioniste straordinarie, tutte appartenenti ai team di altrettanti Top Dealers Italia: un segnale potente e concreto di come il successo di un dealer passi sempre più dal valore delle persone, e in particolare delle donne.

Un premio per cambiare la narrativa

Il contest “Woman’s Got Talent” nasce con una visione chiara: valorizzare il contributo femminile in un settore ancora troppo spesso declinato al maschile. MAWDY SERVICES ha dato vita a un progetto innovativo, coinvolgendo le collaboratrici di dealer e rivenditori di tutta Italia per portare alla luce proposte, strategie e intuizioni capaci di ripensare l’esperienza automotive attraverso occhi nuovi. “Le donne non chiedono spazio: se lo conquistano con la loro capacità di visione, empatia e concretezza”, ha sottolineato Elisabetta Cozzi, giurata e fondatrice dell’omonima Fondazione e casualmente pure una degli attuali 28 PEOPLE Top Dealers Italia…

Quattro vincitrici, quattro Top Dealers Italia

A dimostrare l’impatto del talento femminile sono i nomi delle vincitrici: Morena Morini (Gruppo GE), Lucilla Colombo (Rattix), Rita Benedetto (S.T. Sergio Tumino), Francesca Cipolla (Intergea Move).
Quattro donne, quattro storie diverse, una stessa qualità: la capacità di generare valore dentro le proprie strutture. E tutte fanno parte di Top Dealers Italia, a dimostrazione di come l’eccellenza aziendale si costruisca anche (e sempre di più) grazie alla professionalità e all’innovazione portata da team inclusivi. “È il nostro modo di dire che il cambiamento è già iniziato, e passa dalle persone giuste”, ha affermato lo stesso Vincenzo Bozzo, tra i giurati del premio.

Il riconoscimento oltre il trofeo

Oltre alla visibilità e all’onore del riconoscimento, le premiate avranno accesso a un weekend VIP alla MotoGP di Misano insieme al team Gresini, guidato da Nadia Padovani, l’unica donna team principal della MotoGP.
Non solo: saranno protagoniste anche della prossima edizione della mostra della Fondazione Cozzi, dedicata alle donne che fanno grande il settore automotive. “Premiare queste professioniste è un atto di gratitudine e una dichiarazione d’intenti: vogliamo un settore dove il merito non ha genere”, ha commentato la stessa Padovani.

Un messaggio chiaro per il futuro sempre più rosa!

L’evento organizzato da MAWDY e MAWDY SERVICES non è stato solo una premiazione, ma un manifesto culturale: il talento femminile è una risorsa imprescindibile per costruire un futuro sostenibile, inclusivo e orientato all’innovazione.
“Woman’s Got Talent è solo l’inizio. Ora tocca a tutto il settore fare il prossimo passo”, hanno dichiarato gli organizzatori, fra cui un bravo va dato a Cecilia Tabarelli, Director of Strategy and Communication del Gruppo.
E con queste quattro vincitrici, il cammino è già ben tracciato, rappresentando solo la splendida punta dell’iceberg presente nella filiera automotive che parla sempre più al femminile!

Quando Innovazione e Passione premiano l’Eccellenza

LoJack celebra i suoi Best Performer
Tra i vincitori anche la Dott.ssa Iolanda Riolo, Presidente del Gruppo Riolo e Top Dealers Italia 2026

Velocità e controllo: lezione di leadership da Sofia Goggia
Nel cuore dell’evento “L’automotive del futuro: una discesa libera in controllo e sicurezza”, LoJack ha voluto unire due mondi solo apparentemente distanti: quello dell’adrenalina pura dello sci alpino e quello dell’innovazione strategica nell’automotive. Protagonista d’eccezione è stata Sofia Goggia, che ha conquistato il pubblico con una riflessione potente: “Velocità e rischio sono parte della mia vita, ma senza controllo non si vince. Lo stesso vale per chi guida il cambiamento in un settore competitivo come l’automotive”. Un messaggio forte, perfettamente in linea con la visione di LoJack, leader nella sicurezza intelligente e nelle soluzioni telematiche.

LoJack premia i suoi Best Performer: eccellenza a 360 gradi
Durante il talk, LoJack ha consegnato i riconoscimenti “Best Performer” ai dealer e partner che si sono distinti per visione, innovazione e risultati. L’obiettivo è stato chiaro: valorizzare chi ha saputo integrare le soluzioni LoJack in un modello di business capace di offrire sicurezza, efficienza e customer experience. Cinque le realtà premiate: Arval, Ceccato Motors, Toy Motor, Riolo Group e la stessa Sofia Goggia, omaggiata per il suo esempio di equilibrio tra forza e grazia. “Questi riconoscimenti celebrano l’incontro fra strategia e concretezza”, ha dichiarato Massimo Ghenzer, Presidente di LoJack Italia. “Oggi i dealer sono i veri protagonisti del cambiamento”.

Iolanda Riolo, Top Dealer Italia 2026 e modello di coerenza strategica
Tra i protagonisti più applauditi dell’evento, Iolanda Riolo, Presidente del Gruppo Riolo e già insignita del titolo di Top Dealer Italia 2026. Il riconoscimento LoJack è arrivato per l’impegno concreto nel diffondere una cultura della sicurezza avanzata, non solo sul nuovo, ma anche sull’usato, grazie all’adozione del programma SVT. “Quando l’innovazione incontra la coerenza, nasce la performance”, si legge nella motivazione del premio, consegnato proprio da Sofia Goggia. Una sinergia che dura nel tempo e che ha permesso al Gruppo Riolo di distinguersi anche in termini di risultati concreti. “Credere in una visione non è semplice. Ma quando si lavora con partner come LoJack, è più facile costruire fiducia, futuro e valore”, ha commentato Iolanda Riolo, visibilmente emozionata.

Strategie condivise e risultati misurabili: la sfida dei Top Performer
Oltre a Riolo Group, il premio è andato anche a realtà come ARVAL, per la maggiore crescita tra i partner del noleggio, Ceccato Motors, primo IRP BMW del Nord-Est, e Toy Motor, esempio di miglioramento continuo nella strategia commerciale. Tutti accomunati dalla capacità di “trasformare impegno e innovazione in risultati tangibili”. Un messaggio chiaro emerge da questo evento: il futuro dell’automotive non è solo elettrico o digitale, ma soprattutto umano, fatto di partnership autentiche, visione condivisa e approccio al cliente sempre più centrato e sicuro. E in questo orizzonte, nomi come Iolanda Riolo rappresentano il perfetto equilibrio tra leadership, innovazione e coraggio.

Vittorino Bisson: sedici volte leggenda del mondo Ford

Quando la costanza incontra l’eccellenza nasce una storia che merita di essere raccontata. È il caso di Vittorino Bisson, premiato per la sedicesima volta con il prestigioso President’s Award di Ford. Un traguardo che non è solo numerico, ma umano e professionale. A renderlo ancora più speciale, le parole cariche di stima di Fabrizio Faltoni, Managing Director di Ford Italia.

Una storia di squadra e passione

Ricevere per la sedicesima volta il President’s Award è un onore immenso. Ma ancor di più lo è far parte di un cammino condiviso con persone come Fabrizio Faltoni e tutto il team di Ford Italia…” Con queste parole cariche di gratitudine, Vittorino Bisson ha accolto l’ennesimo riconoscimento che premia la sua straordinaria storia imprenditoriale. Il premio non rappresenta solo un trofeo da esibire, ma è simbolo concreto di un percorso costruito nel tempo con fiducia, competenza e relazioni solide. Non a caso, assieme al President’s Award, Bisson Auto ha ricevuto anche il riconoscimento Customer Experience, a conferma dell’attenzione costante verso il cliente. “È anche grazie a questo spirito che abbiamo ricevuto anche quest’anno il riconoscimento Customer Experience…”, sottolinea Bisson, ribadendo quanto sia fondamentale ascoltare e valorizzare chi sceglie Bisson ogni giorno.

Un premio al valore umano, prima ancora che ai numeri

A testimonianza dell’autenticità del legame, le parole di Fabrizio Faltoni, numero uno di Ford Italia: “Nuovo giro di consegne del President’s Award, questa volta siamo in Veneto da Vittorino Bisson, a cui consegno il suo sedicesimo premio.” Un evento diventato quasi rituale, ma ogni volta vissuto con emozione nuova. La collaborazione tra Ford e Bisson Auto inizia nel 1941, una data che coincide quasi con l’arrivo stesso del marchio in Italia. “È una storia dove i risultati parlano chiaro…”, ricorda Faltoni, ma ci tiene a sottolineare che al centro di tutto c’è il rispetto per la persona: “Il rapporto che mi/ci lega a Vittorino va ben oltre dei meri obiettivi centrati…” Un legame che si è trasformato in un’amicizia e in una visione comune per il futuro.

Una voce per tutta la rete Ford

Il riconoscimento a Vittorino Bisson non si limita al contesto italiano. Come ricorda Faltoni, il dealer veneto rappresenta un punto di riferimento anche a livello internazionale: “Vittorino è infatti membro della Global Dealer Roundtable dal 2013, e dal 2021 fa ufficialmente parte dell’European Strategy Group…” Un riconoscimento alla sua autorevolezza, alla sua capacità di rappresentare le esigenze della rete e contribuire a definire strategie a livello continentale. L’uomo che ha fatto della sua concessionaria un modello di eccellenza è anche colui che porta la voce dell’Italia nel cuore pulsante delle decisioni Ford in Europa.

Guardare al futuro con lo stesso entusiasmo

Per Bisson, ogni premio è uno stimolo in più a migliorarsi. “Questo risultato è il frutto del lavoro quotidiano di un team straordinario…”, dichiara, senza mai dimenticare chi rende possibile ogni traguardo: il suo staff, i collaboratori, ma anche i clienti e Ford stessa. “Guardiamo al futuro con entusiasmo, pronti ad affrontare nuove sfide. Insieme.” Un messaggio che suona come una promessa, un invito a continuare a innovare, mantenendo al centro le persone e i valori. Il percorso di Vittorino Bisson dimostra che l’eccellenza non è mai frutto del caso, ma di visione, coerenza e relazioni autentiche. E in questo, Bisson è davvero un esempio per tutta la rete dei Top Dealers Italia di cui fa parte con merito dalla prima edizione ed è ovviamente confermato all’interno della Guida 2026…!

Guagliumi Cars rivoluziona la mobilità a Latina col nuovo megastore

Un nuovo concetto di mobilità

Guagliumi Cars apre le porte del suo avveniristico megastore in Via Piave km 72, a Latina, segnando una svolta per l’intero settore della mobilità nella regione.
Con oltre 7.000 mq di superficie, la nuova struttura si propone di superare il modello tradizionale di concessionaria per offrire un’esperienza immersiva e personalizzata. “Vogliamo proporre un nuovo modo di vivere la mobilità, andando oltre la semplice vendita o assistenza”, afferma il CEO Guido Guagliumi.
L’obiettivo è trasformare ogni visita in un momento di scoperta e passione, grazie a un ambiente moderno e funzionale.

Guido Guagliumi, CEO di Guagliumi Cars

Uno spazio pensato per vivere i motori

Il cuore del megastore è uno showroom su due livelli di 2.500 mq, affiancato da una moderna area service e dall’innovativa AutoBeautyFarm, centro specializzato in detailing per auto e moto.
Ogni area è stata progettata per accompagnare il cliente lungo tutto il percorso, dall’acquisto alla cura del veicolo. “Questo spazio nasce per offrire servizi personalizzati, scoprire le ultime tendenze del settore e vivere la passione per i motori a 360 gradi”, sottolinea Guido Guagliumi, confermando l’intento di creare un polo completo, capace di attrarre sia il pubblico locale che i professionisti del settore.

Un’offerta ampia per un pubblico trasversale

Guagliumi Cars si distingue per una proposta multisettoriale che include oltre 10 marchi tra auto e moto.
Tra le auto figurano Tiger, Birba, XEV, EMC, Foton, Dongfeng, Voyah e Mhero.
La divisione moto, altrettanto dinamica, comprende Royal Enfield, Zontes, Fantic e Italjet.
L’apertura del megastore rappresenta una svolta per il territorio, portando a Latina un punto di riferimento innovativo e completo.
“Questo è solo l’inizio di un percorso che guarda lontano, con al centro il cliente e la sua libertà di scegliere, esplorare e vivere la mobilità come esperienza”, conclude con entusiasmo Guido Guagliumi.

Non è quindi un caso che Guagliumi Cars sia una dei Top Dealers Italia 2026 selezionata dagli “ispettori” della Guida dorata che come la più celebre “Rossa” si muovono in incognita per evitare di essere influenzati, lavorando da anni nel settore automotive! 

Autotorino: 60 anni di successi e uno sguardo audace verso il futuro

Radici solide, visione digitale

Autotorino festeggia nel 2025 un traguardo storico: 60 anni di crescita e trasformazione da piccola azienda familiare valtellinese a leader nazionale dell’automotive. Un percorso scandito da innovazione, espansione e profondo legame con il territorio. L’anno si apre con l’inaugurazione del rinnovato headquarter a Cosio Valtellino, alla presenza del ministro Giancarlo Giorgetti, che ha dichiarato: “Dietro a un’impresa di successo ci sono tre fattori fondamentali: l’imprenditore, la sua famiglia e i collaboratori.” Autotorino ha dimostrato che anche da una realtà di provincia può nascere un’impresa capace di competere a livello internazionale.

Il Presidente di Autotorino Plinio Vanini con il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti

Numeri in crescita e visione strategica

Il primo trimestre 2025 conferma la solidità del Gruppo: 640 milioni di euro di fatturato (+5% sul 2024), 19.800 vetture vendute, post-vendita a 55 milioni (+7%) e passaggi in officina aumentati del 6%. Risultati che consolidano Autotorino tra i top dealer europei, con oltre 3.000 collaboratori e 70 sedi operative.
“Ogni giorno il nostro impegno è rivolto al cliente e alla armonizzazione della nostra presenza sui territori dove lavoriamo”, afferma il Presidente Plinio Vanini, sottolineando come l’azienda sia cresciuta nel tempo reinvestendo utili e formando nuove professionalità.

75 milioni di investimenti per crescere ancora

Il piano industriale triennale prevede investimenti per 75 milioni di euro: 50 milioni dedicati al rinnovamento delle sedi, 25 milioni destinati a piattaforme digitali e tecnologie per ottimizzare i processi e la relazione con il cliente. Al centro, la valorizzazione del capitale umano.
Autotorino ha ottenuto la certificazione UNI/PdR 125:2022 per la parità di genere. “Un ambiente equo e inclusivo è essenziale per permettere a tutti di esprimere al meglio il proprio potenziale”, commenta Plinio Vanini, ribadendo il ruolo dell’impresa come generatrice di valore sociale oltre che economico.

Plinio Vanini con Giancarlo Giorgetti ed ai lati Stefano Martinalli e Mattia Vanini

Un headquarter che è cuore e cervello

La nuova sede direzionale di Cosio Valtellino è molto più di un edificio: è simbolo concreto di una visione aziendale che mette al centro le persone, la sostenibilità e l’innovazione. 4.000 mq progettati con materiali locali, luce naturale, spazi di lavoro e pausa pensati per il benessere dei 300 collaboratori. “Questa sede è un punto di incontro tra le nostre radici e il nostro futuro”, spiega Stefano Martinalli, Direttore Generale.
“Un luogo dove progettare, innovare, condividere idee e generare valore per tutta la comunità.”

Innovazione e comunità al centro del progetto

L’approccio relazionale e partecipativo è la cifra distintiva di Autotorino, che punta a costruire una comunità di confronto tra professionisti. L’headquarter riflette questa missione: un luogo aperto al dialogo, all’ascolto e alla co-creazione.
 “La nuova sede è il frutto di un progetto culturale prima ancora che architettonico”, prosegue Stefano Martinalli, “pensato per costruire relazioni di qualità che portino a risultati di eccellenza.” Ogni scelta – dagli arredi alla tecnologia – riflette un impegno concreto verso un modo nuovo e responsabile di fare impresa.

Stefano Martinalli

Una nuova partenza verso l’Europa

Autotorino guarda avanti con fiducia e determinazione. Dopo l’ingresso sul mercato estero con una sede a Varsavia, il Gruppo punta a nuove acquisizioni, partnership strategiche e sedi innovative. “Ogni traguardo è solo una nuova partenza”, conclude il Vicepresidente Mattia Vanini.
“Lo facciamo portandoci dentro ciò che non cambia mai: la passione, la competenza, il rispetto per le persone, e la voglia di fare impresa con responsabilità e visione.” Un modello italiano che funziona, fondato sull’equilibrio tra cuore e cervello, territorio e innovazione, radici solide e futuro condiviso.

Mattia Vanini.

Auto in frenata: il motore dell’Europa rischia il collasso

Ecco la sintesi della nuova ricerca condotta da ANIASA e Bain & Company sul mercato automotive.

Il futuro dell’automotive non passa più per le autostrade della crescita. Il nuovo studio di ANIASA e Bain & Company fotografa un settore alle prese con un declino strutturale, destinato a protrarsi almeno fino al 2030. Il rallentamento della domanda globale, la stagnazione dei veicoli elettrici e i nuovi scenari geopolitici – tra dazi e conflitti economici – costringono l’industria a rivedere strategie, mercati e modelli. L’Italia, intanto, torna a muoversi in auto, ma a comprare è sempre meno. Un parco circolante che invecchia e un’elettrificazione che non decolla raccontano il fallimento (almeno parziale) della transizione in atto.

Europa a passo lento

Dopo una crescita sostenuta fino al 2017, l’automotive europeo è entrato in un ciclo discendente che sembra inarrestabile. Le proiezioni parlano chiaro: da qui al 2030 il Vecchio Continente perderà 15 milioni di veicoli rispetto alle previsioni. E non va meglio nel Nord America. Solo l’Asia meridionale e il Sud America mostrano segnali di vitalità. “Il rallentamento della domanda nei mercati maturi è ormai strutturale, e costringe le Case a ridisegnare la propria presenza geografica”, ha spiegato Gianluca Di Loreto, partner di Bain & Company. L’Europa, oggi, paga una transizione energetica troppo ambiziosa, senza ancora una risposta concreta dalla domanda.

Dazi e tensioni: l’auto diventa geopolitica

Il ritorno ai dazi come leva politica sta ridisegnando la mappa industriale globale. I costruttori tedeschi sono tra i più esposti: dipendono da mercati in calo e subiscono barriere crescenti. “Circa metà dei volumi dei brand tedeschi è oggi a rischio, tra stagnazione interna, freno cinese e ostilità USA”, afferma Alberto Viano, presidente di ANIASA. In parallelo, la Cina domina l’industria manifatturiera globale, mentre gli USA cercano di rilanciare la produzione interna, ormai scesa a livelli minimi storici. Il risultato è un mercato frammentato, dove la politica influenza le scelte industriali quanto (se non più di) la tecnologia.

Italia: l’auto si usa, ma non si cambia

Nel nostro Paese l’automobile rimane centrale per la mobilità quotidiana, ma gli italiani preferiscono l’usato. Prezzi in crescita, incertezza normativa e mancanza di incentivi chiari frenano il mercato del nuovo. Il diesel è quasi sparito, ma le emissioni restano alte. “La sostituzione tecnologica non ha portato i benefici sperati: le emissioni medie superano ancora i livelli del 2015”, osserva Gianluca Di Loreto. Le auto elettriche pure faticano, soprattutto nel Sud e tra i privati, mentre le ibride conquistano metà del mercato. Una transizione a metà, più figlia dell’offerta che della reale domanda.

Un’industria da ripensare La fotografia scattata da ANIASA e Bain & Company evidenzia un cambiamento profondo. “Il comparto non può più affidarsi alla crescita spontanea: serve una strategia nuova, basata su flessibilità, riorganizzazione produttiva e presenza selettiva nei mercati”, avverte Alberto Viano. L’Europa, in particolare, è chiamata a scelte radicali per non perdere il treno della competitività industriale. In un contesto dove stagnazione, frammentazione e tensioni internazionali sono la nuova normalità, l’unica via per restare in corsa è “ripensare l’intero ecosistema auto con coraggio e visione”, conclude Gianluca Di Loreto.

Ricaricami ancora: quando l’auto elettrica parcheggia al binario giusto

Ricariche da record e CO₂ risparmiata
Powy e FS Park festeggiano un traguardo importante: oltre 10.000 sessioni di ricarica completate nei parcheggi ferroviari italiani. Un risultato che va ben oltre il numero: sono state infatti risparmiate più di 100 tonnellate di CO₂, “l’equivalente di oltre 150 viaggi Roma-Milano”. Il progetto, attivo in stazioni chiave come Genova, Pisa e Milano, ha dimostrato che un’infrastruttura intelligente può davvero fare la differenza. “È il miglior segnale che i clienti apprezzano i servizi offerti”, afferma Federico Fea, CEO di Powy, sottolineando il valore di un’alleanza che coniuga mobilità elettrica e trasporto ferroviario.

Più dati, più vantaggi per gli utenti
La seconda fase del progetto, appena avviata, punta dritta all’ottimizzazione. Analizzando le abitudini degli utenti, sono state introdotte nuove promozioni tramite l’app Powy Charge. Per chi ricarica in DC, c’è uno sconto del 10% sulla tariffa e un’ora di parcheggio gratuita. Per la ricarica lenta in AC, via la tariffa extra se si sosta a lungo. Un approccio semplice ma mirato, che “mette la soddisfazione del cliente al centro di tutto”. L’obiettivo? Un’esperienza di ricarica sempre più comoda, conveniente e vicina ai bisogni reali di chi viaggia. E questo è solo l’inizio: “In futuro ci saranno altre novità”.

ANIASA: Il noleggio più green, ma servono regole nuove

Un settore in crescita, nonostante tutto

La mobilità a noleggio si conferma una leva fondamentale per l’evoluzione sostenibile del trasporto in Italia. Lo evidenzia il 24° Rapporto ANIASA, presentato oggi, che fotografa un settore resiliente: 1,4 milioni di veicoli in flotta, un giro d’affari da 15,8 miliardi di euro e un ruolo chiave nella diffusione della mobilità elettrica. Il 32% delle vetture elettriche e il 48% di quelle ibride plug-in immatricolate in Italia sono oggi a noleggio. Ma i numeri da soli non bastano: il comparto chiede una riforma normativa per sostenere la sua crescita e affrontare una fiscalità frammentata. “Gli operatori hanno bisogno di una normativa unica che superi i ‘dazi occulti’ che frenano sviluppo e investimenti”, ha dichiarato Alberto Viano, Presidente ANIASA.

Rent-a-car: cresce la domanda, calano i margini

Il breve termine archivia un 2024 complesso: +10% di noleggi e +5% di fatturato, ma con una flotta che cresce solo del 2,3% e margini messi a dura prova. I costi d’acquisto, i danni, i furti e i canoni aeroportuali pesano sulle aziende più strutturate, mentre il boom di operatori low cost genera un aumento dei reclami da parte dei clienti. Il prezzo medio per giornata di noleggio è sceso dell’1,5%, segno di un mercato sempre più competitivo. “Il settore è in espansione ma servono regole chiare per tutelare la qualità del servizio”, ha spiegato Viano, sottolineando la necessità di una cornice normativa stabile anche per il breve termine.

Lungo termine, il vero motore della transizione

Il long term conferma la sua centralità: quasi 1,3 milioni di veicoli in flotta (+6%), 12,5 miliardi di euro di fatturato e contratti sempre più lunghi (l’80% supera i 36 mesi). Crescono anche i privati (+3%) e i veicoli commerciali leggeri (+7,5%), segno di una penetrazione sempre più trasversale. I servizi raggiungono oggi 268.000 clienti, tra cui 170.000 privati. “Il noleggio a lungo termine non è più solo per le aziende: è ormai un’alternativa concreta alla proprietà per tutti”, ha commentato Viano, ribadendo come questo canale sia strategico per il rinnovo del parco circolante e la riduzione delle emissioni.

Car sharing: risorsa a rischio estinzione

Nel 2024 il car sharing ha registrato una nuova contrazione: 4,2 milioni di noleggi, 330.000 utenti attivi e una flotta scesa a 3.300 veicoli, metà dei quali spesso inutilizzabili per furti e danneggiamenti. A Roma e Milano l’80% della presenza. L’aumento della durata media dei noleggi (126 minuti) apre a modelli diversi, più orientati al giornaliero che all’orario. “Senza un sostegno concreto da parte delle istituzioni, il car sharing rischia di sparire proprio mentre potrebbe aiutare città e ambiente”, ha ammonito Viano, ricordando che l’auto condivisa è alleata del trasporto pubblico e della transizione ecologica.

Federauto: anche i costruttori invocano la neutralità tecnologica

Una svolta storica nella transizione ecologica

Le recenti dichiarazioni di John Elkann (Stellantis) e Luca De Meo (Renault) rappresentano un passaggio epocale nel dibattito sulla decarbonizzazione dei trasporti.
Per la prima volta, due dei maggiori protagonisti dell’industria automobilistica europea – insieme rappresentano circa il 30% del mercato – hanno apertamente chiesto all’Unione Europea di rivedere le politiche ambientali in nome della “neutralità tecnologica”.
Un messaggio chiaro e inequivocabile, che rompe un fronte finora compatto – seppur segnato da dubbi crescenti – a favore dell’elettrificazione a tutti i costi.
“L’intervista segna un clamoroso cambiamento di rotta nella posizione dei costruttori”, ha commentato Massimo Artusi, Presidente di FEDERAUTO.

Massimo Artusi Federauto © Francesco Vignali Photography

Il peso delle decisioni sbilanciate

Secondo Artusi, questa presa di posizione arriva tardi, ma è comunque cruciale: “Oggi possiamo dire che una parte importante dell’industria europea dell’automotive ha chiesto di modificare le politiche europee”.
Il problema, sottolinea il Presidente, è che le attuali strategie europee finiscono per premiare veicoli elettrici “più complessi, pesanti e costosi”, mettendo in difficoltà la fascia più accessibile del mercato.
Quelle vetture piccole e compatte che rappresentano la vera ossatura della mobilità per milioni di cittadini europei.
FEDERAUTO da anni denuncia l’iniquità di un sistema normativo che rischia di desertificare l’offerta per le famiglie e le imprese, favorendo modelli di consumo elitarî e lontani dalle reali esigenze del mercato.

Il risveglio dell’industria e il futuro dell’auto Il fatto che anche i costruttori inizino a esporsi pubblicamente è un segnale che non può essere ignorato.
Per Artusi, questo “risveglio” ha un valore politico e culturale: “Poco importa che si tratti di concetti che FEDERAUTO ha sostenuto con fermezza in tutti questi anni, quel che conta è che anche i costruttori hanno cominciato ad accorgersi che il re è nudo”.
Ora la palla torna a Bruxelles, dove sarà difficile ignorare la voce di chi produce e vende auto ogni giorno.
La richiesta di una transizione più equilibrata, aperta a soluzioni tecnologiche diverse (come l’ibrido, i carburanti sintetici o il biometano), diventa sempre più forte. La vera sfida, oggi, è costruire una mobilità sostenibile e accessibile

Energia pulita e benessere: Ayvens guida il cambiamento sostenibile

L’impianto che fa la differenza

Nella sede centrale di Roma, Ayvens ha acceso una nuova luce sul futuro installando un impianto fotovoltaico composto da 181 moduli, per una potenza di 73,02 kW. Questo investimento consente all’azienda di produrre autonomamente circa 87.000 kWh l’anno, con un risparmio dell’8% sul totale del fabbisogno energetico della struttura. Un passo concreto verso l’efficienza operativa e la riduzione dell’impatto ambientale. Questo progetto si inserisce in un percorso già avviato, che ha visto il rinnovo dei sistemi di illuminazione e climatizzazione, ora completamente digitalizzati e ottimizzati.



Un ufficio senza carta è possibile

Parallelamente all’adozione delle energie rinnovabili, nella sede romana è stato avviato anche il progetto Paperless, che ha trasformato radicalmente la gestione interna dei documenti. Il consumo di carta è calato del 40,9%, i consumi elettrici legati alla stampa sono stati più che dimezzati (da 740 a 300 kWh) e le emissioni di CO2 si sono ridotte di ben 490 kg nel solo 2024. Grazie a strumenti digitali avanzati, la comunicazione è diventata più fluida, veloce e sicura.

Una nuova casa per l’innovazione

Il cambiamento sostenibile passa anche dagli spazi. Ayvens ha inaugurato la sua nuova sede milanese al Bodio Center, pensata per il lavoro agile, la collaborazione e l’efficienza. Con oltre 120 postazioni e spazi smart, la nuova sede riflette la visione di un’azienda moderna e responsabile. Anche qui è attivo il servizio di Car Sharing con veicoli BEV full electric, gratuiti per i dipendenti grazie alle colonnine di ricarica in sede.



Smart working per uno stile di vita migliore

Ayvens non si limita all’efficienza strutturale: promuove anche una cultura aziendale fondata sul benessere delle persone. Con lo SWOW – Smart Way of Working – il lavoro agile è diventato la normalità. Questo modello riduce gli spostamenti casa-lavoro, migliora la qualità della vita dei dipendenti e si integra perfettamente con gli obiettivi ESG aziendali.
“La sostenibilità non è solo un obiettivo per Ayvens, è una parte integrante della nostra cultura aziendale”, ha affermato Veronica Spanu, Direttore HR, Facility, ESG & Communication. “Le nostre sedi sono pensate per ridurre l’impatto ambientale e favorire il benessere e l’innovazione”.