Mercato auto agosto: privati in calo, concessionari in prima linea

Un mese debole per i privati
Il mercato automobilistico italiano ha chiuso agosto 2025 con 67.272 nuove immatricolazioni, in calo del -2,7% rispetto alle 69.126 registrate nello stesso mese del 2024. Un risultato che riflette soprattutto la contrazione degli acquisti dei privati, scesi di oltre 6.000 unità (-14,1%). «Agosto non è certamente un mese significativo e il consuntivo, penalizzato anche da un giorno lavorativo in meno, conferma il netto calo degli acquisti da parte dei privati. Non è mancanza di interesse, ma la reazione alla scarsa presenza di modelli a prezzi accessibili» sottolinea Massimo Artusi, Presidente di Federauto. Un segnale che conferma la fragilità di un segmento ancora centrale per l’intero comparto.

Massimo Artusi, Presidente di Federauto.

Noleggio e km zero tengono il mercato
A limitare la perdita complessiva del mese sono stati soprattutto noleggio e auto-immatricolazioni. Il primo ha registrato una crescita del +9,7%, arrivando a rappresentare il 22,1% del mercato, mentre le immatricolazioni dirette dei concessionari hanno segnato un eccezionale +42,2%, coprendo il 17,5% delle vendite di agosto. «I privati perdono più del 14%, pari a oltre 6.100 vetture, perdita compensata dal noleggio e soprattutto dalle auto-immatricolazioni, che hanno coperto più di 3.500 unità. I concessionari hanno inciso da soli per quasi il 14% del mercato» ricorda Artusi. Un quadro che conferma ancora una volta il ruolo cruciale dei dealer nel sostenere i volumi in un contesto complesso e poco dinamico.

Elettrificato in crescita, BEV ancora fermi
Sul fronte delle alimentazioni, l’ibrido continua la sua ascesa con un +15,7%, mentre l’ibrido plug-in sorprende con un +66,5%. Anche l’elettrico segna un +33%, pur restando trainato da noleggio e chilometri zero. Insieme, le alimentazioni elettrificate raggiungono quasi il 57% del mercato di agosto. In calo, invece, benzina (-14,3%), diesel (-39,4%) e GPL (-8,3%). Resta però stagnante il mercato BEV, frenato dall’attesa dei nuovi incentivi. «Il sostanziale fermo dell’elettrico è legato all’attesa dei nuovi incentivi MASE. Attese, a nostro avviso, malriposte: i paletti previsti ridurranno la platea dei beneficiari, con il rischio di rendere l’intervento inefficace» conclude Artusi. Un monito che ribadisce la necessità di misure concrete e realmente accessibili per favorire la transizione del mercato.