Auto a rate? Secondo Altroconsumo c’è ancora troppa confusione…!

Finanziamento auto: secondo Altroconsumo mancano trasparenza e chiarezza

Altroconsumo ha condotto un’indagine tra marzo e aprile 2025, visitando 90 concessionarie in 9 città italiane, per valutare come venga proposta la formula di acquisto a rate. L’associazione riferisce che nell’84% dei casi le informazioni su Tan, Taeg, maxi-rata o polizze sarebbero risultate incomplete o poco chiare. Solo nel 16% delle visite, è stato consegnato il modulo Secci, obbligatorio per legge, che dovrebbe rendere più comprensibili e confrontabili le condizioni del prestito. Una nota positiva viene attribuita ad Audi, che in 6 casi su 9 ha fornito il modulo correttamente. Tuttavia, il tono dell’inchiesta appare piuttosto severo, con una generalizzazione che non distingue le tante realtà professionali da quelle eventualmente meno preparate.

Finanziare costa di più: giusto, ma è la norma

Altroconsumo sottolinea che pagare a rate può costare tra il 13% e il 26% in più rispetto al pagamento in contanti. Un dato corretto, ma che non stupisce: come per mutui, elettrodomestici o viaggi, ogni finanziamento ha dei costi aggiuntivi legati al servizio, al rischio e al personale. È quindi normale che il prezzo finale sia più alto. Piuttosto che una condanna di principio, forse sarebbe stato più utile aiutare i consumatori a comprendere meglio cosa chiedere e quali parametri confrontare, senza alimentare la diffidenza verso una pratica che, nell’83% dei casi in Italia, accompagna l’acquisto di un’auto. Inoltre, Top Dealers Italia, che visita regolarmente i saloni delle migliori realtà italiane, conferma che molti concessionari spiegano chiaramente ogni voce e offrono simulazioni ben dettagliate.

Polizze accessorie: vendute come valore, ma servono spiegazioni

Altroconsumo evidenzia come in metà dei casi il finanziamento includa pacchetti assicurativi aggiuntivi, come furto, incendio o manutenzione, proposti come “servizi premium”. L’associazione critica il fatto che solo in due concessionarie su 90 sia stata fornita documentazione utile per valutarli. Tuttavia, è bene ricordare che le polizze facoltative sono spesso uno strumento utile per tutelare il cliente, e andrebbero giudicate caso per caso. Più che colpevolizzare l’abbinamento, sarebbe stato opportuno richiamare alla responsabilità comunicativa, ricordando che l’informazione chiara e trasparente è anche una leva competitiva per i dealer più strutturati, come quelli selezionati da Top Dealers Italia.

Il finanziamento? Oggi è parte integrante del modello di business

Altroconsumo riporta le parole di un venditore milanese che spiega come oggi la redditività delle concessionarie passi più dai servizi che dalla sola vendita auto: “Oggi si vende la metà di dieci anni fa, quindi il concessionario non guadagna tanto sull’auto, ma sui servizi che ci abbina: manutenzione, finanziamento e assicurazione”. Una dichiarazione sincera che conferma una trasformazione del settore. Ma questo non significa che i clienti siano ingannati: significa piuttosto che è cambiato il modo in cui il valore viene distribuito. In questo contesto, serve più educazione finanziaria, non una demonizzazione del modello. E chi visita regolarmente i saloni – come fa il team di Top Dealers Italia – sa bene che molti dealer spiegano con cura ogni passaggio, cercando davvero di guidare il cliente verso la soluzione più adatta, tanto da essere più spesso definiti dei Consulenti di mobilità a 360 gradi!