Mercato auto in frenata: boom di Km0 e noleggio, privati in ritirata

Il mercato auto di ottobre 2025 resta in territorio negativo, con un -0,6% che conferma la sensazione di un comparto che procede a scatti, sostenuto più dai canali commerciali che da una domanda reale delle famiglie. Il segnale è chiaro: senza leve fiscali e strategiche adeguate, la ripresa rischia di restare una chimera.

Privati in calo e dealer in prima linea: il punto di vista del Presidente Federauto, Massimo Artusi

Il mese di ottobre chiude a 125.826 immatricolazioni contro le 126.543 del 2024. A fare il vero lavoro, ancora una volta, sono i concessionari, che utilizzano le autoimmatricolazioni per tenere a galla i volumi. «I concessionari sostengono ancora il mercato. Il prezzo è il sovrano del mercato» osserva Massimo Artusi, Presidente Federauto.

Il dato più preoccupante resta il crollo dei privati: -11,85% nel mese, pari a quasi 10.000 veicoli in meno rispetto a ottobre 2024. Dall’inizio dell’anno manca all’appello un esercito di circa 80.000 clienti. «Autoimmatricolazioni e noleggio ad alti livelli rappresentano obiettivi non ben parametrati tra industria e mercato» sottolinea Artusi, rimarcando una dinamica distorta che vede volumi artificiali sostituire la domanda naturale.

Massimo Artusi Federauto © Francesco Vignali Photography

Incentivi EV e domanda drogata

L’esplosione degli incentivi BEV conferma che la leva del prezzo è decisiva. «A prezzi più che convenienti la domanda delle famiglie reagisce positivamente» ricorda Artusi, citando i 597 milioni di bonus EV bruciati in un giorno. Se trasformati in immatricolazioni, varranno il 3,5% del mercato annuo, ma restano domande irrisolte: quanto possono davvero spostare la quota EV (oggi al 5%) e quanto costerebbe replicare un modello così dipendente dal sostegno pubblico?

Nel frattempo, la composizione del mercato cambia: elettrico +26,6%, ibrido (+8,6% full + mild), plug-in +88,1%, GPL +7%. Le alimentazioni tradizionali arrancano: benzina -16,7% e diesel -29,2%. Una transizione che procede, ma trainata più dalla convenienza che da convinzione e infrastruttura.

Flotte e Km0 tengono acceso il motore

Sono flotte (+4%) e noleggio (+17,9%) a riequilibrare il quadro, insieme a un massiccio ricorso ai Km0 (+36,1% nel mese, +39,2% da inizio anno), che pesano ormai per il 14% del mercato. Un dato emblematico: oltre il 37% delle auto è stato immatricolato negli ultimi tre giorni del mese, sintomo evidente di un mercato condizionato da logiche di fine periodo.

«Serve ammodernare le politiche fiscali: i bonus non possono diventare antibiotici inefficaci» ammonisce Artusi. Sul fronte LCV, lo scenario resta simile: mercato -6%, piccole imprese prudenti e elettrico ancora sotto il 5%.

Il messaggio è chiaro: senza una politica industriale e fiscale strutturale, il settore rischia di pedalare a vuoto. E questa volta, nemmeno i Km0 potranno salvarlo per sempre.