FEDERAUTO e UNRAE contro l’Eco-score

Un fronte comune contro il modello francese
FEDERAUTO e UNRAE hanno unito le proprie voci in una lettera indirizzata al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, per chiedere di non introdurre il cosiddetto Eco-score nel nuovo programma di incentivi auto previsto dal PNRR. Il modello francese, che considera esclusivamente la fase di produzione e trasporto dei veicoli, senza valutare l’intero ciclo di vita, viene giudicato inopportuno, discriminatorio e potenzialmente dannoso per il mercato. Secondo le due associazioni, rappresentanti della distribuzione e dei costruttori esteri in Italia, tale sistema ridurrebbe drasticamente l’offerta per i consumatori e rischierebbe di compromettere l’utilizzo delle risorse pubbliche già stanziate.

Rischi per mercato e concorrenza
Le analisi fornite da FEDERAUTO e UNRAE sono chiare: adottare automaticamente lo schema francese significherebbe escludere oltre il 66% dei modelli BEV immatricolati nei primi otto mesi del 2025. Una misura che genererebbe profonde disparità tra i costruttori, penalizzando alcuni operatori fino all’azzeramento totale dell’offerta incentivata. “Un vincolo di tal genere presterebbe il fianco a discriminazioni difficilmente sostenibili sul piano tecnico e giuridico”, hanno evidenziato congiuntamente le associazioni. A pagarne il prezzo sarebbero non solo i consumatori, limitati nella scelta, ma anche concessionari, officine e fornitori, con effetti negativi sull’occupazione e sulla competitività del settore italiano.
La richiesta al Governo
Un sistema di valutazione realmente efficace e inattaccabile dal punto di vista legale richiederebbe una profonda revisione del modello francese, con tempi incompatibili con le esigenze del mercato e con gli obiettivi ministeriali. Per questo motivo, FEDERAUTO e UNRAE hanno chiesto al Ministro di non introdurre l’Eco-score e di concentrare gli sforzi sull’attivazione immediata della piattaforma informatica SOGEI. Solo così, sostengono, sarà possibile avviare senza ulteriori ritardi le prenotazioni dei bonus, garantendo l’utilizzo tempestivo dei quasi 600 milioni di euro disponibili e ponendo fine alla paralisi che da mesi frena il mercato delle auto elettriche.
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